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Nel precedente articolo abbiamo trattato la carie e come riconoscerla ma ci sono altri punti interrogativi a cui dare una risposta. Come si forma una carie?
I residui di cibo e l’azione dei batteri alimentano lo sviluppo della carie. La placca è formata da batteri, da residui di cibo dopo il pasto e dalla saliva. Gli acidi della placca in questo modo erodono gradualmente la parte più esterna del dente, ovvero lo smalto, andando a causare piccoli fori ( carie di I grado).
Attraverso i piccoli fori che si sono formati i batteri e gli acidi possono raggiungere lo strato successivo del dente, la dentina (carie di II grado).
Se la carie continua a non essere curata, i batteri e gli acidi andranno a colpire la polpa, ovvero la parte di dente che comprende nervi e vasi sanguigni (carie di III grado).
Infine l’infezione potrebbe aggravarsi maggiormente e andare ancora più in profondità, arrivando a compromettere la struttura del dente, fino all’osso (carie di IV grado).
Le carie vengono curate con l’impiego di strumenti appositi chiudendo la cavità, dopo opportune medicazioni, con appositi materiali. La cura della carie dipende dal grado della lesione. E se la carie ha intaccato anche il tessuto pulpare?
Una volta raggiunta la polpa il danno è solitamente grave al punto da dover procedere con la devitalizzazione del dente. La polpa dentale viene rimossa e vengono usati appositi materiali per restituire al dente la sua funzionalità.
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